Buongiorno cari lettori, eccoci a un'altra tappa della rubrica "La vostra voce" , un'idea nata in collaborazione con il blog Un tè con la Palma, per dare voce e spazio ai vostri scritti.
Oggi vi parleremo di "Io, te e il caos" di Joy Clare Madness.
Titolo: “IO, TE E IL CAOS”
Autore: Joy Clare Madness
Genere: Romance – Chicklit
Casa editrice: selpublishing
Pagine: 280 (caratteri: 433.543)
Romanzo autoconclusivo, standalone
Prezzo: Ebook 1,99€- Cartaceo 10,39€
Link d'acquisto: ebook; cartaceo;
Sara Paselli deve sempre pianificare la sua vita. Anche quando fallisce, lei non demorde: ha sempre un piano B da poter attuare! Quando finalmente conquista la tanto agognata promozione, si troverà a dover affrontare degli imprevisti alquanto bizzarri. Proprio lei, “il Generale”, la donna che odia i cambi di programma, sarà oggetto di una sconvolgente sorpresa da parte del Destino. Oscillando tra un passato ingombrante, una questione irrisolta di nome Tommaso e la ricerca del suo equilibrio, la nostra protagonista dovrà fare i conti con l’Amore.Tra colpi di scena e incontri del tutto sorprendenti la sua storia viaggerà più veloce del Frecciarossa 1000.
Sara riuscirà a conoscersi davvero e ad avere il suo lieto fine?
Ecco 𝟱 buoni 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲𝗿e il romanzo:
1- è un romanzo"vero" e potente: i protagonisti e i personaggi in generale sono reali e "alla mano" in cui è facile identificarsi. Provano sentimenti che restano dentro e che difficilmente si dimenticano!
2- è ricco di emozioni: se avete voglia di ridere e piangere scorrendo le pagine di un chicklit , hate to love, second chance. Ve lo consiglio.
3- ha un buon ritmo narrativo, è piuttosto veloce (ad eccezione di capitoli introduttivi)
4- è ricco di colpi di scena: quando credi di aver capito tutto... all'improvviso accade qualcosa!
5-è divertente, mai banale e al tempo stesso fa riflettere (così mi dicono!)
E poi... dentro c'è tutto il mio cuore e la mia ANIMA a nudo!
1.
«In un secondo sono completamente coperta di polvere marrone, mi guardo intorno con occhi sbarrati, mentre cerco di capire come diamine possa esplodere un barattolo del caffè e guardo la cucina che ho completamente verniciato! Se non fossi io la protagonista della scena fantozziana giuro che riderei fino alle lacrime.
Laila mi guarda con aria interrogativa, molto infastidita, con la bocca arricciata e gli occhi chiusi e ridotti ad una fessura: “Avevo appena pulito!”
Il livello di imbarazzo sulla scala Richter delle figuracce è a livelli critici. Cerco di rimediare con movimenti impacciati e sconnessi.
“Scusami, non so cosa sia successo! Se mi dici dove posso trovare la scopa pulisco subito!” e inizio a lucidare tutto come farebbe una domestica filippina il giovedì mattina.
I miei sforzi sembrano essere vani, lei continua a guardarmi come se fossi uno strano animale in via di estinzione evaso da uno zoo. Ok, Sara, hai fatto più danni tu in dieci minuti che l’atomica.»
2.
«Incontrare l'anima gemella, la famosa parte mancante della mela di cui parla Platone, ammesso che esista, è solo una questione di culo. Dai, pensiamoci seriamente…
In quante persone siamo sul pianeta? Quante persone potremo mai incontrare nella nostra vita? Ma su! Tralascio volutamente lo scoglio linguistico, culturale e religioso, fattori non di poco conto. Ma, anche omettendo queste ulteriori complicazioni, la possibilità di incontrare la persona giusta per ognuno di noi ha le stesse probabilità che un meteorite atterri sulla terra faccia tre rimbalzi esatti e poi ti entri esattamente nel culo! Praticamente un numero prossimo allo zero!
E poi, non basta la persona giusta, come se non fosse già dura così! Eh no, bisogna anche incontrarla nel MOMENTO GIUSTO!!! Ok, ok ora le probabilità diventano negative!»
3.
«“Amore, hai uno scompenso elettrolitico dovuto all’aumento di stipendio? No, perché, in questo caso, ti posso aiutare con un bel bonifico periodico sul mio conto! Non potrei mai tirarmi indietro! Gli amici vengono prima di tutto!”
Gli do uno schiaffetto sulla spalla e ridendo: “Ma quanto sei scemo! Ieri avrebbe dovuto essere la giornata in cui per antonomasia tagliare il traguardo più importante, invece, la mia promozione non mi ha regalato la gioia che speravo. Tra tutto quello che mi è accaduto è stato l’evento a cui ho dato meno valore, quasi nessuna importanza…”
“Sara, continua perché non ti seguo, hai la testa troppo contorta. Ricordati che sono pur sempre un uomo, con uno sviluppato sesto senso, ma un uomo.”
Mi stropiccio le mani una contro l’altra perché non so da dove iniziare. Sono combattuta, non voglio dirgli proprio tutto, ma ho bisogno di parlare con un amico e Davide è perfetto.
“Non è qualcosa in particolare, è un po’ tutto l’insieme di quello che si è susseguito…”
Lui mi scruta perplesso.
“La combinazione piccione-promozione non è stata vincente!” rido un po' forzata.»
4.
«Mentre attendo il fantomatico Sig. Longaro, inizio già a nutrire una certa antipatia verso l’individuo che si sta facendo attendere come Scarlett Johansson e che decide le sorti degli altri nemmeno fosse Mangiafuoco! Alzo gli occhi al cielo e inizio a ticchettare nervosamente con la punta della scarpa, mi sto innervosendo.
Quando sale sul palco, in realtà, ho bisogno di un bicchiere d'acqua, perché è davvero molto attraente. Indossa un completo blu sartoriale che gli cade a pennello, una camicia bianca e una cravatta rosa.
Cammina nella mia direzione, mi porge la mano davanti all'intera platea e mi guarda dritto negli occhi.
ECCO, STO PER MORIRE.
Sono fottuta!
Le gambe stanno per cedere, il cuore sta per uscire dal petto e le mie guance, sempre molto pallide, sono viola, quasi fosforescenti.
Sono incazzata come un terremoto della placca nipponica.»
5.
«“Sai, non riesco a immaginare un mondo dove non ci sia mia nonna. Non voglio pensare a come mi sentirei se, tornando a casa, lei non ci fosse più. La sua assenza sarebbe terribile! Sarebbe come urlare nel vuoto senza che nessuno possa ascoltarmi. È la donna più incredibile del mondo, per me. Quando mio nonno Rino è morto lei aveva sessantatré anni e ha ripreso lezioni di guida soltanto per potermi venire a prendere a scuola. Adoravo mio nonno e adoro lei, non mi può lasciare, non può andarsene! Vorrei poterle dire che le voglio bene e che aveva ragione sul mio pessimo carattere e, al contrario, ribadirle che riguardo il matrimonio sono sempre dello stesso parere e che per essere felice non ho bisogno di un uomo… Non può morire, non voglio che mi lasci!” posa la sua mano sulla mia per un attimo. Quel gesto vale più di mille parole, ho gli occhi lucidi e in questo momento non riesco ad ergere le mie solite difese.»
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