Recensione: "Scena 1. La vita di Angelica: Ciak, si gira!" di Chiara Micozzi

Buongiorno cari lettori, oggi vi proponiamo la recensione di "Scena 1. La vita di Angelica: Ciak, si gira!" di Chiara Micozzi.

Titolo: Scena 1. La vita di Angelica: Ciak, si gira!
Autore: Chiara Micozzi
Editore: Self Publishing
Link d'acquisto: ebook;


Angelica lavora come assistente di direzione in una società farmaceutica, ma il suo sogno è sempre stato quello di scrivere sceneggiature. Un inaspettato colpo di "sfortuna" le permetterà di provare a realizzare il suo sogno. Riesce a trovare lavoro, sempre come segretaria, in una casa di produzione cinematografica internazionale. Decide di dare il meglio di sé per far vedere quanto vale, rischiando il tutto per tutto per sottoporre una sceneggiatura al suo capo. A complicare le cose Christian, sceneggiatore playboy e Roberto, avvocato tutto d'un pezzo. A completare il quadro dei personaggi, le sue amiche Valentina e Sara e la famiglia di Angelica, con una mamma che sa sempre tutto e una nonna molto impicciona. Inoltre, un inatteso viaggio a Key West darà la forza ad Angelica di perseguire il suo sogno e di trovare, forse, anche l'amore.






Angelica Federici, trentenne romana, ha la passione per la scrittura e il suo sogno nel cassetto è quello di diventare una sceneggiatrice.
Purtroppo, ben presto si rende conto che non è una cosa così semplice da realizzare e finiti gli studi universitari, è costretta a scontrarsi con la realtà: per essere indipendente deve trovarsi un lavoro.
E così si accontenta di fare la segretaria nella ditta farmaceutica Numisana, dove lavora anche la sua amica Sara. Sono trascorsi ormai cinque anni, nei quali Angelica ha cercato di cambiare la sua sorte inviando curriculum e copioni a diverse case cinematografiche, ma con scarsi risultati, a tal punto di aver quasi perso le speranze.
Ma la ditta farmaceutica sta attraversando una profonda crisi e per scongiurare il fallimento, entra in società Mister Ventré, francese arrogante e spocchioso, che subito non la prenda in simpatia; quando arriva il momento di fare tagli al personale, lei è una tra le malcapitate.
Che sia la svolta che stava aspettando?
Dopo essersi leccata le ferite per una settimana e aver dato la notizia alla sua famiglia, si rimbocca le maniche e si mette alla ricerca di un altro lavoro.
Dopo aver fatto alcuni colloqui in diverse aziende, approda alla Lion, importante multinazionale cinematografica, dove colpisce favorevolmente il signor Hausmann che decide di assumerla.
Qui incontra Christian, l'uomo più sexy che abbia mai visto e si scontra nuovamente con il maleducato della metro, scoprendo che si chiama Roberto Ansaldi ed è il legale della Lion.
Ma un viaggio di lavoro negli States con il suo "nemico" potrebbe ribaltare la situazione e farle vedere Roberto sotto un'altra luce e magari scoprire lati di lui che prima, accecata dai pregiudizi, non aveva notato.

Alle tre di pomeriggio Roberto riceve una chiamata dall’Italia, lo sento discutere animatamente: «Sì, ma dobbiamo deployare una soluzione. Se mi dai mezz’ora penso di poterti forwardare una e-mail con i dettagli. Sì, certo, sì ho capito, è così by definition. Okay, a dopo.»
Chiusa la telefonata non posso fare a meno di rivolgergli la parola: «Ma si può sapere come parli?»
Lui mi guarda come se venissi da un altro pianeta. Io. «In che senso scusa?»
«Che parole utilizzi? Non si capisce niente di quello che dici.»
«Semplicemente italianizzo parole inglesi di uso comune nell’ambito lavorativo.»
Continuo a guardarlo stranita.
Lui alza le spalle. «Noi parliamo così.»
«Noi chi? Gli abitanti di Dementilandia?»
«Gli abitanti di che? Intendevo noi addetti ai lavori.»
«Mah, a me è sembrato che parlassi cretinglese.»
«Creti che? Ma di cosa stiamo discutendo esattamente?»
«Il c-r-e-t-i-n-g-l-e-s-e. La lingua dei cretini che credono di darsi importanza utilizzando termini inglesi storpiandoli. Per tua informazione l’italiano è una lingua bellissima e ha un corrispettivo per ogni scemenza che hai sparato.»
«Questa conversazione sta diventando assurda. Non hai del lavoro da sbrigare invece di origliare le mie telefonate?»
Sbuffo spazientita e torno alla mia traduzione. Parlasse come vuole, non me ne importa un accidente.”

E dell'uomo burbero e compìto resta bene poco, sostituendosi con uno ben più amichevole, divertente e sexy.
E che fine ha fatto Christian che era sempre presente nei suoi pensieri?
Al suo rientro decide di buttarsi e provare a riaprire quel cassetto nel quale aveva rinchiuso sogni e speranze, ma cosa accade se ci si fida della persona sbagliata?
Chi tra i due contendenti riuscirà a far breccia nel cuore di Angelica?

Una storia molto carina, nella quale l'autrice ha inserito il giusto phatos e colpi di scena ma che ahimè, parte in modo un po' troppo lento ed essendo una storia abbastanza breve, dovrebbe avere più dinamicità e ritmo.
Al suo interno sono inseriti dei messaggi molto positivi: l'amicizia, quella vera e sincera, il legame con la famiglia, il fatto di non considerare gli anziani come un peso ma come un valore aggiunto e l'importanza di cercare di inseguire i propri sogni.
Il romanzo a nostro avviso ha delle buone potenzialità e con le giuste modifiche potrebbe essere davvero una piccola perla.
Consigliamo all'autrice di vivacizzare di più la prima parte magari con l'inserimento di più dialoghi, cosa un po' carente in tutto il romanzo.
Personalmente avremmo voluto leggere anche il pov di Roberto, credendo che sarebbe stato un valore aggiunto alla storia.






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