Buongiorno cari lettori, eccoci a un'altra tappa della rubrica "La vostra voce" , un'idea nata in collaborazione con il blog Un tè con la Palma, per dare voce e spazio ai vostri scritti.
Oggi vi parleremo di "Per ritornare indietro" di Sandra Mamone.
Jennifer è discendente di una delle cinque maggiori famiglie di maghi del mondo. Ogni famiglia è legata ad una pietra, una gemma magica. Da pochi mesi, però, Jenny vive il dolore di una perdita. Il suo migliore amico, Jonathan, è morto. Ma lei è decisa a riportarlo indietro utilizzando il potere delle cinque gemme. Per riunirle, intraprende un viaggio che la porterà a conoscere tante persone, alcune delle quali diventeranno nuovi amici. Ma il destino la porterà a dover fare una scelta: ritrovare Jonathan e sacrificare i suoi nuovi amici o rinunciare per sempre al suo caro compagno?
Ecco 𝟱 buoni 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲𝗿e il romanzo:
1. ricco di emozioni
2. pieno di pathos
3. ricco di fantasia e sogni
4. è avvincente
5. vi terrà col fiato sospeso
Da pag. 62
Volare non era la cosa che preferivo ma Jennifer era diversa… lei amava l’altezza, l’avventura e scoprire cose nuove.
Ecco perché aveva sempre lo sguardo perso quando volava. Guardava le nuvole dal suo finestrino e immaginava un mondo diverso.
Un mondo dove il suo più grande desiderio si avverasse: riavere al suo fianco una delle persone più importanti della sua vita.
Aveva rintracciato due pietre, ne mancavano altre due. Prima le trovava e poi avrebbe cercato di capire come recuperare il topazio e lo smeraldo (a ognuna delle cinque famiglie corrispondeva una pietra).
Quindi, alla ricerca delle ultime due pietre e del libro dove era celato il loro mistero e il loro legame con la resurrezione.
Da pag. 84
C’era stata una battaglia. Sì, ma per cosa si era combattuto?
Non ricordo, so solo che è stato difficile e doloroso. Molto doloroso.
«Non ricordi davvero per cosa abbiamo combattuto?»
«Jonathan? Sei tu?»
«Il solo e unico, mia cara.»
«Ma tu sei morto?»
«Sì, è vero, ma in questo momento è un dettaglio poco importante. Quindi dicevi di non ricordare.»
«Ho un ricordo vago ma so che sei morto a causa mia.»
«Non dire stupidaggini e sforzati di ricordare. I ricordi sono importanti.»
«Ma se sei qui… Come può essere? Ovunque sia il qui non voglio andare via se ci sei tu.»
«Basta stupidaggini Jennifer Katherine Smith, e ricorda.» Non la chiamava mai con il suo nome completo tranne quando era davvero serio.
«Ok. Abbiamo combattuto contro i Wancugel, o come si chiamano. Volevano qualcosa ma tu non volevi darglielo. E loro si sono arrabbiati e ci hanno attaccato. Ma cosa volevano?»
«Brava, e comunque si chiamano Van Kuger. Non volevano qualcosa, volevano te. Ma io non potevo permettere loro di averti. La mia piccola disperazione.»
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